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LABORATORIO DI PROBLEM SOLVING: il progetto.
Sulla base di quanto evidenziato in letteratura, io e le mie colleghe abbiamo voluto realizzare un programma di lavoro per potenziare le abilità di soluzione dei problemi matematici.
A tal fine abbiamo costituito un gruppo di lavoro (composto da cinque insegnanti) che si è impegnato ad elaborare specifiche unità di insegnamento-apprendimento per bambini che frequentano il secondo biennio della scuola primaria, attraverso le quali guidare l’alunno nello sviluppo delle componenti cognitive coinvolte nel problem solving, favorendo l’attitudine a trasferire le conoscenze acquisite a contesti diversi,
In particolare, si sottolinea che ogni attività è introdotta da un simbolo che permette all’alunno di individuare in maniera rapida quale abilità gli venga richiesta per risolvere quel problema.
Lo strumento di lavoro realizzato è composto da una sessantina di unità di esercitazione per il secondo biennio della scuola primaria e consta di sei parti:
PROBLEMI CON 4 OPERAZIONI: quest'area comprende quindici unità di esercitazione, che hanno lo scopo di portare il bambino gradualmente nel mondo dei problemi, di aiutarlo a rendere esplicite le conoscenze di cui dispone e di incoraggiarlo a riflettere sul suo operato.
PROBLEMI CON COSTO E MISURA: quest'area prevede undici unità di esercitazione, che fanno lavorare gli alunni sulle misure di costo, sugli intervalli temporali e sulle unità di misura convenzionali.
PROBLEMI CON LE FRAZIONI: quest'area è costituita da diciotto unità di esercitazione, che vogliono far riflettere gli alunni sulla distinzione tra trovare la parte frazionata partendo dall'intero e tra trovare l'intero partendo dalla frazione.
PROBLEMI SULLA PERCENTUALE: quest'area comprende cinque unità di esercitazione.
PROBLEMI IN RIMA: quest'area comprende otto unità di esercitazione.
PROVE FINALI O DI INGRESSO PER LA CLASSE SUCCESSIVA: questa unità è costituita da sette situazioni problematiche finalizzate a migliorare la capacità di riconoscere, comprendere e utilizzare tutte le modalità precedentemente presentate.
Il materiale può essere utilizzato come lavoro individuale per alcuni alunni o come lavoro collettivo per la classe.
Proprio perché ogni unità didattica ripercorre le varie componenti cognitive, ciascun alunno avrà la possibilità di:
arrivare alla soluzione sfruttando il proprio stile cognitivo;
acquisire un “abito mentale” che gli permetta di trovare procedure alternative.
Per i loro contenuti le unità possono essere applicate in maniera flessibile utilizzando tutto il materiale proposto o parte di esso a seconda delle caratteristiche individuali degli alunni.
LA REALIZZAZIONE IN CLASSE.
Il progetto ha coinvolto classi composte da alunni del secondo biennio della scuola primaria ed il programma è stato applicato per due ore a settimana per la durata dell’intero anno scolastico.
Il gruppo di lavoro, che ha individuato nella “domanda” il punto da cui partire per la soluzione del problema, ha potuto constatare come questa strategia abbia aiutato notevolmente l'alunno a focalizzare l’attenzione sulle informazioni numeriche utili per lo svolgimento, tralasciando quelle irrilevanti.
La maggior parte degli alunni ha dimostrato di aver raggiunto un buon grado di competenza in quanto ha maturato maggior autonomia e capacità di controllo metacognitivo. Questo ha permesso agli alunni di sperimentarsi come “abili solutori” innalzando il loro livello di autostima.
Il ruolo del docente nella didattica del problem solving diventa pertanto guida metodologica, assistenza e consulenza per ciascun allievo.
BIBLIOGRAFIA.
Passolunghi M.C. (2004), Apprendimento matematico: Competenza e disabilità nella soluzione dei problemi, "Difficoltà in Matematica", vol.1, n.1, pp.27-39.
Mosconi G. (1980), Perché i problemi sono difficili? In C. Cornoldi e A. Prabaldi (a cura di), Perché il bambino non riesce in matematica?, Pordenone, Erip.
Lucangeli D., Tressoldi P.E., Cendron M. (1998), SPM. Test delle abilità di soluzione dei problemi matematici, Trento, Erickson.
Cornoldi C., Caponi B., Falco G., Focchiatti R., Lucangeli D. e Todeschini M. (1985), Matematica e metacognizione, Trento, Erickson.
Lucangeli D. e Cornoldi C. (1995), Metacognizione e matematica. In O. Albanese (a cura di), Aspetti della metacognizione, Milano, Angeli.
Passolunghi M.C., Lonciari I. e Cornoldi C. (1996), Abilità di pianificazione, comprensione, metacognizione e risoluzione di problemi aritmetici di tipo verbale, "Età Evolutiva", n.54, pp.36-48.